lunedì 13 luglio 2015

Novena del Carmine, settimo giorno


UNGHERIA - 1991

Il culto e la devozione a Maria


Il culto alla Madonna va inserito ed espresso nella partecipazione di Maria alla storia della salvezza operata per noi da Cristo Gesù.

Maria è entrata nel contesto salvifico della Trinità: Dio Padre ha mandato l’angelo Gabriele per annunziarle che da lei sarebbe nato il Cristo Messia; lo Spirito Santo, come preannunziato dall'angelo, ha fecondato il suo grembo per dare alla luce il Messia, preannunziato dai profeti. Gesù, il Cristo Messia è stato generato da Maria, Verbo incarnato venuto ad abitare in mezzo a noi.

Tutta la Trinità ha pervaso la vita e l’opera di Maria: fecondata dallo Spirito Santo e generato il Cristo Gesù, ha avuto e nutrito nella sua carne la divinità. Questo è un grande mistero umano-divino, che deve portarci alla contemplazione dell’opera di Dio.

Questa la grandezza di Maria. Dio Padre si è servito di lei, come strumento della nostra salvezza, operata da Cristo Gesù:


“Sono la serva del Signore, 
si compia in me secondo la tua parola”.

SPAGNA (Colonie)- 1960
Strumento nelle mani di Dio è stata Maria, perché ha espresso per lui la sua totale disponibilità, pur essendo promessa sposa a Giuseppe: “Grandi cose ha fatto in me l’onnipotente…ha guardato l’umiltà della sua serva”.

Da questo dato teologico e salvifico nasce e deve svilupparsi ogni nostro vario tipo di rapporto di culto e di devozione a Maria. 

Affronteremo tre momenti di riflessione su Maria: la liturgia, la devozione e la spiritualità mariana.

La liturgia esprime il culto a Maria. La liturgia esprime il culto a Maria, perché è azione sacra per eccellenza. Nel culto liturgico è inserita Maria nella storia della salvezza operata da Dio Padre, mediante Cristo salvatore, da lei generato. Questo il dato primario e imprescindibile nel nostro rapporto con Maria; da qui il culto, la devozione e la spiritualità mariana. 

In modo sommo la liturgia celebra il culto a Maria nel periodo di avvento e natalizio: l’Immacolata concezione di Maria, preservata dalle conseguenze del peccato dei nostri progenitori. Lontano dal periodo pre-natalizio celebriamo, come conseguenza, la sua assunzione in cielo in corpo e anima. Nel natale di Gesù celebriamo sommamente chi lo ha generato, la cui festa è celebrata nell'ottava del Natale. L’epifania vede Maria accogliere i magi. Si manifesta così che Cristo Gesù è il salvatore non solo del popolo di Israele; ma di tutte le genti. Vengono dall'oriente per adorarlo. 

RUSSIA - 2004
Assunzione della Vergine

Infine la presentazione al Tempio di Gesù, detta candelora: Gesù è luce per illuminare le genti.

BOLIVIA - 1982
Vergine di Copacabana
La devozione a Maria. La devozione è un fervore interiore, un’affettività spirituale verso la madre di Gesù e madre nostra. Il “totus tuus” di Giovanni Paolo II secondo esprime molto bene questo sentimento. Lui non aveva più sua madre, l’ha sostituita con Maria. Nella totalità possiamo donarci solo alla divinità; ma il sentimento mariano finisce con l’essere più forte delle verità teologiche. Cui però, come ci ammonisce il Concilio Vaticano II, non possiamo facilmente debordare.

L’esperienza devozionale verso Maria è consolatrice, lenisce le sofferenze, crea amore e sentimenti di dolcezza; ma non deve sfociare nel sentimentalismo.

Forme devozionali sono: il rosario, l’angelus. Sono devozioni che richiamano i misteri della vita di Gesù e della Madonna. Mese Mariano, pellegrinaggi mariani, immagini della Madonna ecc.

AUSTRIA - 1969
Vergine di Mercy
L’Ave Maria, la preghiera per eccellenza a Maria, nella prima parte è presa dalle parole dell’angelo nell'annunciazione, e da Elisabetta visitata da Maria. 
Nella seconda parte un frate domenicano di Firenze, poi accolto e fatto proprio dalla chiesa, ha strutturato la parte terminale; mentre un certosino, in una evoluzione con i misteri della vita di Cristo, ha formulato la corona del rosario, la cui devozione ha trovato nei padri domenicani la sua diffusione.


La spiritualità mariana. Non può non nascere dalle verità teologico-mariane espresse nella parte iniziale. Nel mistero, nell'opera di Cristo e di chi lo ha generato nasce la spiritualità mariana. Maria è colei che ha generato Gesù, è vissuta con lui in intimità a Nazaret; l’ha accompagnato durante tutto l’arco della vita fin sul calvario. E’ per noi carmelitani modello di vita in Cristo.


IRLANDA - 2008

Per Mariam ad Jesum. 

Il Ven. P. Michele di S. Agostino, carmelitano, ha scritto tutto un trattato, in cui evidenzia che l’amore verso Maria è un mezzo per portarci all'amore di Dio, sul suo esempio.

P. Anastasio Francesco Filieri O Carm

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