mercoledì 8 luglio 2015

Novena del Carmine, secondo giorno


SMOM - 2001
Madonna del Rosario
Maria serva della Parola 

Il cuore della spiritualità carmelitana è il “meditare notte e giorno la parola del Signore ed essere perseveranti nella preghiera”. Come è possibile meditare e pregare notte e giorno?

La nostra regola vuole impegnarci a vivere in Dio, facendo risuonare sempre dentro di noi la sua parola, la sua volontà, per viverla ed essere in dialogo con il Signore, mediante la preghiera.

E’ il vivere alla presenza di Dio, sul modello di Elia che di fronte al Re Acab, che aveva permesso alla moglie di portare in Israele, nel popolo di Dio, il culto di Baal, sentenziò: “Viva Dio alla cui presenza io sto”, profetizzando che in Israele ci sarebbe stata, per punizione divina, una dura carestia.

Di questo modello eliano di vita carmelitana: “vivere alla presenza di Dio” i frati carmelitani hanno visto in Maria la maestra e la modella nel vivere in Dio, accettando il disegno di Dio su di loro.

Maria si è fatta serva di Dio, della sua Parola. Il Padre ha inviato lo Spirito Santo per fecondare il grembo di Maria, e dal suo grembo verginale ha partorito Cristo Gesù, il Figlio di Dio.

La santissima Trinità ha preso possesso di Maria e l’ha rivestita della divinità.

Ci dice la sacra scrittura che quando giunse la pienezza dei tempi Dio mandò suo Figlio, nato da donna. Molto presente era l’attesa messianica in Israele, come avevano preannunziato i profeti. In particolare Isaia aveva predetto che dal tronco di Jesse sarebbe nato un virgulto. Jesse era il padre di Davide. 


ITALIA - 2010
Davide taglia la testa a Golia
L’annunzio profetico era che dalla discendenza di Davide, della cui stirpe faceva parte Maria, sarebbe nato il Cristo Messia. Il cieco che chiedeva la guarigione a Gesù gli gridò: “Figlio di Davide abbi pietà di me”. E Gesù attestò che la sua fede lo aveva salvato, riconoscendolo Cristo Messia. Inoltre il profeta Isaia attestava che :“Una vergine concepirà e partorirà un Figlio, che sarà chiamato l’Emanuele, il Dio con noi”. 

Questa profezia biblica è impressa su un inginocchiatoio, con Maria in contemplazione, da tanti pittori, che hanno plasticamente raffigurato l’Annunciazione. Maria ha avuto l’annunzio dall'angelo, che da Lei sarebbe nato il Cristo Messia, mentre aveva tra le mani la sacra scrittura. Cioè era in ascolto della Parola di Dio. All'annunzio dell’angelo, avuta spiegazione che lo Spirito Santo l’avrebbe fecondata, Maria ha proclamata:“Sono la serva del Signore, si faccia di me secondo la sua Parola”. 

Maria si è fatta serva della Parola di Dio, del disegno di Dio su di lei e sull'umanità. Non esaltazione da parte di Maria, che poteva sentirsi privilegiata da Dio, a differenza di altre donne; ma ha solo attesi a far proprio il disegno di Dio su di Lei. Dirà nel magnificat: “Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. 

Maria era promessa sposa a Giuseppe, quindi era impegnata a sposarsi con Giuseppe. Dinanzi al disegno di Dio su di lei si è fatta solo serva della sua volontà. Di tutto questo non ha dato notizia al suo prossimo sposo. Ha lasciato tutto nelle mani di Dio che, tramite un angelo, venuto in sonno a Giuseppe, lo ha invitato a prendere con se Maria, perché quanto avvenuto in lei, era opera dello Spirito Santo. 

MALTA - 1951
Madonna con lo scapolare
Questa disponibilità totale a Dio, questo essere in ascolto della Parola di Dio, questo attendere solo a Dio, per essere in Dio e vivere di Dio, ha fatto si che in un primo momento, prima dell’apparizione della Madonna con lo scapolare, fosse l’Annunciazione dell’angelo alla Madonna la festa principale dei frati sul Monte Carmelo. 

Maria annunziata dall'angelo, fattasi serva della parola di Dio, era rappresentata in fondo all'oratorio sul Monte Carmelo. I carmelitani si stringevano attorno, per sentirla sorella nel cammino di ascolto di Dio, dell’ essere e vivere in Dio, alla sua presenza, sul modello del profeta Elia.

Per questo la regola è piena di esortazioni, sul modello di Maria, di attendere alla parola e alla preghiera, incessantemente. “La parola di Dio dimori abbondantemente nei vostri cuori e sulle vostre labbra” e “tutto quanto fate, fatelo sulla parola del Signore.

Come per Maria, serva della parola del Signore, il carmelitano, sul suo esempio, deve compiere ogni opera spinto dall'adesione alla parola e in ogni momento sarà in ascolto, in sintonia con la parola di Dio.

P. Anastasio Francesco Filieri O Carm

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