domenica 12 luglio 2015

Novena del Carmine, sesto giorno


Maria nel cenacolo


I carmelitani, nell'erigere il primo monastero sul Monte Carmelo e presso la fonte di Elia, si sono rifatti al cenacolo di Gerusalemme, mettendo al centro delle loro celle l’oratorio, così chiamandolo a modo del cenacolo. L’oratorio è stato il luogo del convenire dei frati, il luogo dello spezzare il pane, il luogo della preghiera comune, il luogo ove attorniarsi alla Madonna, chiamata Beata Vergine Maria del Monte Carmelo e Stella Maris. Infatti la lunga strada che si inerpica da Haifa al Monte Carmelo si chiama Via Stella Maris e la scritta è in latino, in ebraico e in arabo. Stella Maris perché dal Monte Carmelo è sottostante il mare mediterraneo. 

PERU' - 1999
Vergine del Carmelo
Perché l’oratorio è stato il richiamo al Cenacolo? Per un duplice motivo. I carmelitani per il loro stile di vita si sono rifatti alla comunità primitiva di Gerusalemme, descritta nel capitolo secondo degli atti degli apostoli; ove erano un cuor solo e un’anima sola, avevano tutto in comune, erano assidui nella preghiera al tempio, nell'insegnamento degli apostoli ecc. ecc. 
Il secondo motivo è stato perché Maria, dopo l’ascensione di Gesù al cielo raccolse fratelli e sorelle, discepoli e apostoli nel cenacolo. Raccolti in preghiera nell'attesa della discesa dello Spirito Santo. Maria in quel contesto è stata la madre della chiesa. Lei ha raccolto attorno a se la chiesa nascente e in quei dieci giorni che hanno preceduto la pentecoste, si sono intrattenuti a parlare di Gesù, di quanto aveva loro lasciato in eredità e che avrebbero trasmesso a tutte le genti, andando per il mondo a evangelizzare.

I carmelitani che hanno edificato il monastero erano eremiti che vivevano alla presenza di Dio sul modello di Elia, erano pellegrini ed erano crociati che avevano deposto le armi, si sono tutti ritrovati a vivere come fratelli attorno a Maria, costituita sorella e madre.

Noi abitualmente stentiamo a entrare in sintonia con persone che sono lontane da noi, non hanno le nostre stesse radici, cultura, sensibilità e quant'altro. I carmelitani che si sono costituiti in fraternità venivano dalle varie provenienze, avevano sensibilità ed esperienze diverse; ma si sono posti sotto il manto della Madonna e hanno voluto vivere come suoi figli e fratelli tra fratelli, sul modello di Cristo che si è fatto fratello tra fratelli, incarnandosi nel seno di Maria, che lo ha generato.

USA - 2012

Questo ci dice che le differenze tra noi non sussistono più quando, per fede, sappiamo che da Dio, per mezzo di Gesù siamo convocati e radunati per essere un cuor solo e un’anima sola. Se ci atteniamo solo agli elementi umani notiamo le varie differenze che ci contraddistinguono, e magari ci contrappongono; ma se abbiamo uno scatto di fede, superiamo le differenze e ci conformiamo ad essere un cuor solo, in nome di Gesù e di Maria. Allora possiamo cantare tutti insieme: 

“Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amor, 
godiamo ed esultiamo nel Signore”.

ANGUILLA - 1975
Maria, Giovanni e la Maddalena
Pensiamo come hanno trascorso quei dieci giorni i fratelli e le sorelle, i discepoli e gli apostoli convocati da Maria nel cenacolo. Ella è stata costituita madre di tutti noi quando Cristo Gesù crocifisso, con ai suoi piedi Maria e Giovanni, ha detto a Giovanni: “Ecco tua madre” e alla madre: Ecco tuo figlio”. In Giovanni ci eravamo tutti noi, cui ci è affidata Maria come madre. Maria ha assunto questo ruolo di madre della chiesa affidatole da Cristo Gesù, e in questa veste ha convocato la chiesa nascente, perché avesse il suo sigillo con la discesa dello Spirito Santo, dopo averlo interrottamente pregato.

Nello stesso tempo possiamo solo immaginare cosa Maria, nel cenacolo con i suoi, ha potuto comunicare del suo Figlio e cosa gli apostoli hanno condiviso con lei. Una conoscenza ed esperienza comune di vita con Cristo e in Cristo.

Il modello di tante diversità riunite, in un cuor solo e un’anima sola, deve essere sempre presente nei nostri organismi ecclesiali e carmelitani in particolare, Terz'Ordine come Confraternita, gruppi parrocchiali come comunità parrocchiale. Siamo sempre convocati da Maria per mezzo di Cristo Gesù che ci invitano a non far rilevare le differenze che ci distinguono e ci possono contrapporre, quanto ciò che per fede e vocazione di vita nel Carmelo ci unisce. E sarà nostra pace.

Maria ci è posta, nella esperienza di vita e spiritualità carmelitana, come modello di vita in Cristo. Nelle varie circostanze ed esperienze di vita a Lei e all'annuncio del vangelo del regno, proclamato da Cristo Gesù, dobbiamo riferirci.


P. Anastasio Francesco Filieri O Carm


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