E’ con il cuore contrito che raccogliamo la grande eredità che ci lascia in parole ed opere.
Padre Anastasio era nato a Bari il 14 agosto del 1938, proprio negli anni in cui i Camelitani tornano a Bari, infatti la Provincia Napoletana dei Padri Carmelitani aveva acquistato dal Tribunale Fallimentare di Bari una villa sita al civico 180 di corso XXVIII Ottobre (ora Benedetto Croce ed attuale indirizzo della parrocchia) e l’ 8 dicembre 1938 avviene l’inaugurazione della prima cappella. E’ all'ombra di questa cappella che Francesco Filieri cresce, particolarmente legato al p. Giuseppe Bifaro che ha accompagnato la sua fanciullezza, la sua giovinezza, la sua maturità.
Emise la professione temporanea il 15 ottobre del 1955, quella solenne il 25 marzo del 1960.
Il 19 agosto 1962 nella nostra Parrocchia del SS. Crocifisso di Taranto fu ordinato sacerdote da S.E. Mons. Guglielmo Motolese, Arcivescovo di Taranto e celebrò quella stessa sera la sua prima messa solenne cantata nella nostra Parrocchia di Bari
A Mesagne è stato presente nella realtà cittadina una prima volta dal 1972 al 1978, e successivamente dal 2002 al 2005, influendo nel mondo giovanile: scuola, cineforum al Carmine, il Csi Carmine di pallacanestro che a Napoli vinse i Giochi della Gioventù, un folto gruppo giovanile, il restauro della Basilica, l'impegno civile perché il quartiere non si allagasse più ad ogni pioggia abbontante, segnarono il suo impegno ecclesiale, civile e culturale al punto che dopo tanti anni conservava ancora numerosi rapporti con amici mesagnesi.
Ha operato anche a Taranto. Ha vissuto la sua esperienza pastorale nel napololetano, a Caivano, ma soprattutto a Bari, dove si è occupato della costruzione della Chiesa di Santa Maria delle Vittorie, negli anni in cui fu anche economo Provinciale, e dove è stato anche cappellano al carcere negli anni in cui vi erano rinchiusi i brigatisti.
Nel 1979, abbattuta la vecchia Chiesa, la comunità si trasferisce in alcuni locali dell'Istituto Margherita ed i Padri in un appartamento in Via Gabrieli La comunità ha una flessione numerica dovuta agli spazi angusti. E’ in quegli anni che p Anastasio succede a p. Carmelo Vitrugno come priore-parroco.
Al momento dell’ inaugurazione della nuova costruzione, nel 1982, la comunità religiosa e parrocchiale non parte da zero è una porzione di chiesa viva che cerca di essere sempre più fedele alla Parola di Dio. Una comunità che ha realtà forti in ambito formativo coi Frati, il Gruppo Catechisti, l'Azione Cattolica, l’apostolato nella San Vincenzo e nel Terz'Ordine Carmelitano
Al progetto architettonico p. Anastasio affianca un progetto pastorale di centralità della liturgia che diventa il perno dell'azione comunitaria.
La scommessa era fare sintesi tra liturgia e vita, tra ascolto e testimonianza (viene formato il gruppo liturgico che parte dalla esperienza degli incontri del venerdì che vedono adulti, giovani e giovanissimi preparare nell'ascolto e nella riflessione la liturgia della domenica, tutti gli studenti chierici carmelitani sono destinati alla animazione liturgica, si mette in cantiere l’elaborazione di una liturgia della Parola per i fanciulli della catechesi che non hanno ancora celebrato il sacramento).
Due sono gli eventi che con p. Anastasio danno ulteriore impulso alla vita della comunità: febbraio 1983 e gennaio 1996.
A febbraio 1983, la comunità ha da pochi mesi una nuova casa e già arriva un ospite importante, dobbiamo presentarci al Vescovo, p. Mariano Magrassi.
Da quella visita partono nuovi impegni e alcune scelte importanti la costituzione della Caritas parrocchiale ed il centro di ascolto, la scelta della evangelizzazione che non si fermi ai piccoli ma raggiunga soprattutto gli adulti, l'attenzione dei catechisti parrocchiali ai genitori dei ragazzi della catechesi, nasce l'idea della catechesi ai genitori dei ragazzi che frequentano la catechesi sacramentale, rafforzare fortemente il gruppo famiglia("incoraggio il progetto di formare un gruppo di famiglie" scriveva il vescovo nelle sue conclusioni), nasce su, proposta dei giovani di AC, la "Sala di Lettura" una biblioteca aperta a tutti, l'impegno per la "sala di lettura" darà vita al doposcuola popolare e alle proposte di cineforum-discoforum per l'animazione culturale del territorio, si promuove una indagine socio-religiosa e se ne pubblicano i risultati
P. Anastasio viene trasferito, ma passati tredici anni torna a Bari ed ecco la seconda visita pastorale. La comunità ha camminato tantissimo, anche sotto la giuda di p. Angelo De Florio. Il Vescovo nella sua conclusione ricorda quanto indicato nel 1983 e verifica, con gioia, la realizzazione di tutti gli obiettivi.
Le promesse, gli impegni, le speranze dell’82 e dell’83 sono diventate realtà in molti casi: la Caritas esiste ed è segno di speranza per molte famiglie del quartiere; il Gruppo Famiglie è realtà che ha prodotto nuovo impegno ed una innovativa presenza delle coppie di sposi in comunità; l’ACR (azione cattolica dei ragazzi) è cammino di iniziazione cristiana e gli educatori sono nel gruppo dei catechisti parrocchiale: si formano insieme, programmano insieme; la catechesi agli adulti è realtà sistematica (evangelizzazione, catechesi ai genitori, GF, AC…); la pastorale della famiglia Carmelitana è espressa non solo nel terz’ordine, ma mediante momenti di spiritualità e di lectio per tutta la Comunità.
Come maestro degli studenti carmelitani oggi raccogliamo i preziosi frutti nei nostri sacerdoti p. Angelo, p. Enrico, P. Gianni e p. Giovanni.
Importante anche il suo servizio alla Diocesi come Vicario foraneo della nostra Vicaria e per la donazione della sua collezione di icone al Museo Diocesano.
Grande è l’eredità che lascia a tutti noi, ai suoi confratelli, ai suoi giovani (anche se molti ora non lo sono più), a tutti coloro che avevano la gioia di incontrarlo, soprattutto attraverso i numerosi testi che ha scritto negli ultimi anni della sua vita, perché amava “meditare notte e giorno la Parola del Signore ed essere perseverante nella preghiera”. (Meditare la Parola del Signore, Perseveranti nella Preghiera – Pregare il vangelo – La vita interiore, vita marieforme, vita mistica – Lectio Divina – In Maria la parola si è fatta Carne).
Lui stesso scriveva; “E’ l’essere in Dio, nell’ascolto di Lui, nel far risuonare dentro la Parola, che proietta un modo di intendere e vivere la vita, le relazioni e una interiore, ispirante appartenza. E’ la contemplazione dinamica, il carisma del Carmelo, che ha le sue radici nell’esperienza di vita del profeta Elia sul Monte Carmelo: vivere alla presenza di Dio ed essere pieni di zelo per il Signore.”
Continueremo a pubblicare sul nostro sito la sua Lectio Divina dei vangeli Domenicali, prezioso dono che ci ha lasciato.
In Paradiso lo accolga la Vergine Maria, Madre e Sorella dei Carmelitani, e Cristo Signore, nostra Vita.
Grazie p. Anastasio
(Articolo tratto da http://www.vitacarmelitana.org/home/ che ringraziamo)